La giustizia è la ferma e costante volontà di dare a ciascuno ciò che gli spetta di diritto.

Ulpiano

Si terrà a Modena, dal 13 al 15 giugno 2019, il Festival della Giustizia Penale, la cui prima edizione sarà dedicata ai temi dell’errore giudiziario e del populismo giudiziario.

L’intenzione degli organizzatori è quella di porre all’attenzione di giuristi e cittadini importanti temi di strettissima attualità, soprattutto in un’epoca storica e politica in cui i diritti di libertà e le primarie garanzie delle persone sembrano essere sempre più messi in discussione.
Proprio per tale ragione si è deciso di scommettere su una modalità che nel panorama della scienza penale risulta essere una assoluta novità, riuscendo a coniugare l’esigenza di garantire un dibattito rigoroso sotto il profilo scientifico con quella di trasmettere informazioni e valori che non sempre paiono facilmente comprensibili da parte dei “non addetti ai lavori”.

Relatori di livello internazionale si confronteranno infatti sui temi dell’errore giudiziario e sulla tragedia degli innocenti in carcere, sull’irrompere nel processo penale di nuove tecnologie e modalità di accertamento scientifico, sulla pena di morte. Particolare attenzione sarà inoltre riservata anche agli effetti dei media sul processo penale.

Saranno presenti ospiti di caratura internazionale tra i quali i noti docenti americani Justin Brooks, Seth Miller e Mark Godsey, oltre a persone che hanno vissuto sulla propria pelle storie personali che meritano d’essere raccontate come Peter Pringle e Sunny Jacobs, condannati a morte in Irlanda e USA completamente scagionati dopo anni trascorsi nel braccio della morte. Amanda Knox parteciperà all’incontro dedicato agli effetti del processo mass-mediatico.

Sul fronte degli ospiti italiani spiccano (oltre ad alcune vittime di errori giudiziari e ingiusta detenzione) la partecipazione del presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin, dell’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando, dell’ex presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane Valerio Spigarelli, del comandante dei RIS di Parma Gianpietro Lago e del genetista Carlo Previderè.

Non mancheranno alcuni tra i più stimati docenti delle materie penalistiche, avvocati e magistrati, come i modenesi Massimo Donini e Giulio Garuti, oltre che Vittorio Manes, Elisabetta Rosi e Rocco Blaiotta.

Il fitto programma, disponibile a questo link,  sarà arricchito dalla proiezione del docufilm “Non voltarti indietro”, la presentazione di libri con autori americani, e la simulazione del celebre processo Dreyfus, cui parteciperanno docenti universitari e magistrati di cassazione.

Il Festival aprirà i battenti nel chiostro del Dipartimento di Giurisprudenza di Modena con una conversazione sul populismo giudiziario e lo spettacolo di musica e danza, realizzato per l’occasione, dal titolo “Specchi infranti di libertà” e chiuderà con una pièce teatrale dedicata alla arringa pronunciata nel 1793 dall’avvocato di Luigi XVI, Edmond De Sèze.

 

Ma un processo culturale dal passo molto lento, che può affermarsi solo attraverso processi educativi che sappiano sensibilizzare le nuove generazioni. Questo compito di sensibilizzazione, credo, è affidato a tutte le agenzie educative: famiglia, scuola e chiesa.

 Ulpiano