A quasi due anni dalla sua riapertura al pubblico dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna, il Padiglione de l’Esprit Nouveau ospita fino al 5 gennaio 2020 Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta. La mostra, a cura di Lorenza Pignatti con l’art direction di Alessandro Jumbo Manfredini, raccoglie le testimonianze della scena artistica degli anni ottanta a Bologna. Anni d’invenzione e creazione di nuovi linguaggi, in perfetta sintonia con ciò che stava accadendo a Londra, New York o Berlino, che però non hanno ancora avuto il giusto riconoscimento a livello nazionale e internazionale.

L’esposizione è realizzata grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna, alla sponsorizzazione di C.P. Company, Essent’ial, Slam Jam e WP Lavori in corso, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Radio Città Fujiko e Spazio Gerra.

E tra i collaboratori c’è anche Associazione Culturale Stòff, ecco perché siamo usciti dai confini della nostra città, ve ne parliamo e abbiamo anche ospitato il primo evento collaterale: perché dentro a questa originale mostra c’è anche un po’ di MoCu.

Domenica 24 novembre appunto, all’OFF di Modena, si è svolto il primo incontro parallelo alla mostra Dilettanti Geniali – Sperimentazioni Artistiche degli Anni Ottanta insieme a Vincenzo Sparagna, fondatore della rivista Frigidaire, Marcello “Targi” Parmeggiani autore del romanzo Ultimi Analogici, moderati dalla curatrice Lorenza Pignatti e dall’art director Alessandro Jumbo Manfredini. Vogliamo raccontarvi le nostre impressioni sulla serata e ricordarvi che se non siete riusciti a partecipare avete ancora due occasioni per immergervi in questo decennio che ha saputo influenzare intere generazioni: la prima, domenica 1 Dicembre, durante Bologna – Proteste creative, un incontro con Incontro con Angela Zocco, Benedetta Cucci, Andrea Gozza, Laure de Lauris.

E poi ancora, domenica 8 dicembre, Bruno Casini presenterà il libro New Wave a Firenze intervistato da Pierfrancesco Pacoda.

  

MoCu Speaks – Gli anni Ottanta raccontati da Frigidaire – OFF Modena

La galassia degli anni Ottanta può sembrare lontana a chi non c’era: un’epoca senza internet dove le esperienze del decennio precedente faticano ad inserirsi in uno scenario variegato e forse più disilluso, cominciato con la strage di Bologna e concluso con il crollo del Muro di Berlino. Possiamo ricostruire lo spirito dei tempi grazie ad alcuni dei suoi protagonisti, in primis, Vincenzo Sparagna.

Quando saremo vecchi ne avremo da raccontar” esordisce Sparagna, di formazione sessantottina, anima di Frigidairela rivista nata nel 1980 insieme a Stefano Tamburini, proveniente dal Movimento del ‘77, e Filippo Scozzari a New York dove i tre si incontrano dando vita a una pubblicazione che potesse raccontare la realtà circostante nelle sue diverse sfaccettature: letteratura, musica, cronaca e politica. Rompendo gli schemi con le ideologie di qualche anno prima l’ironia e la satira diventano le armi principali per capire il presente sostituendo Marx e Lenin. Così per fare guerra alla guerra non si possono utilizzare gli stessi strumenti e l’avanguardia diventa retroguardia. Ad esempio, l’utilizzo del falso, fake news ante litteram, contraddistingue lo stile della rivista creando dei veri e propri falsi storici come il Lunedì della Repubblica, edizione pubblicata dalla fanzine del giornale dove si mischiava il falso e il vero scatenando l’ira di Eugenio Scalfari tanto da dover da lì in avanti pubblicare il quotidiano di lunedì, giorno in cui solitamente non veniva stampato. Tra mille difficoltà aumenta il numero di collaboratori e collaboratrici arrivando al giorno d’oggi, dove la rivista si confronta con i millennials.

Frigidaire – copertina n. 1 – novembre 1980 – di Stefano Tamburini

Un’interpretazione del fermento culturale dell’epoca è data dal libro di Marcello “Targi” Parmeggiani dove vengono raccontate le vicende di un gruppo di ragazzi modenesi nel 1980. L’autore racconta di come da giovane ebbe il primo contatto con la rivista, girovagando sulla Via Emilia a sedici anni, improvvisamente attirato insieme agli amici da quegli “incidenti mortali durante attività erotiche” del primo numero, non potendo così rinunciare ai successivi. Il contesto storico si cala in una dimensione più pop per l’autore grazie a opere come La Voce del Padrone di Franco Battiato e Il Nome della Rosa di Umberto Eco, attraverso i grandi stravolgimenti dell’epoca: Ustica, la Strage di Bologna, la morte di John Lennon e la salita al potere di Ronald Reagan. Questi sono i momenti vissuti dai ragazzi descritti dal libro, in una Modena fra la Via Emilia e il west di gucciniana memoria.

Copertina del libro “Ultimi Analogici”, di Marcello “Targi” Parmeggiani, ed. Artestampa, 2019

Una Modena focalizzata sulle nuove generazioni è quella che così si respira nel libro ma anche nelle parole di Jumbo e Lorenza; un fertile humus alimentato da pubblicazioni come Frigidaire ed esperienze come Rap and Show, evento multimediale tenutosi al PalaMolza con performance, pittura, djset con ospiti Andrea Pazienza e Stefano Tamburini, che lasciano immaginare oggi quale fosse la vitalità e la creatività di un periodo da cui sì, si esce vivi dagli anni Ottanta.  

Fotografia di Davide Sabattini

La mostra Dilettanti Geniali – Sperimentazioni artistiche degli anno Ottanta è un vero e proprio atlante eclettico sulla cultura visuale di quegli anni e traccia un racconto fatto di materiali d’archivio, poster, riviste, vinili, dipinti, disegni e documenti riguardanti la musica, l’arte, il design, il fumetto. Potete visitarla fino al 5 Gennaio, Sabato e Domenica dalle 14 alle 18 a ingresso libero.