Moninga, che in lingala significa amico, è un’associazione di volontariato nata a Formigine nel 2015, si ispira a principi laici di civiltà e di educazione delle nuove generazione. Lo scopo del Festival Open Air è la raccolta fondi per la Fondazione Pediatrica di Kimbondo, un ospedale pediatrico ed orfanotrofio situato nella periferia di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. La Pediatria, costituita alla fine degli anni ’80 dalla dott.ssa Laura Perna come dispensario medico, ha accolto nel corso degli anni migliaia di bambini. Per i piccoli abbandonati, malati e con disabilità, la Pediatria costituisce tuttora une delle uniche opportunità di vita in un contesto di gravissima povertà come quello congolese. L’orfanotrofio accoglie attualmente circa 480 bambini e l’ospedale è l’unico gratuito nell’arco di centinaia di kilometri.

Mai e poi mai, noi di MoCu, potremo perderci questa quarta edizione dei vecchi amici (ve ne avevamo parlato qui) di Moninga. Perché?
Perché è l’occasione perfetta per fare concretamente del bene, stando bene.

La verdissima e suggestiva location di Villa Benvenuti a Formigine si accenderà con i toni e le fantasie tropicali dei tessuti africani e con il ritmo degli artisti più caldi dell’estate, per tre giornate di live, arti e performance. Una serie di appuntamenti con la musica indipendente italiana e non solo, unita sul palco per l’obiettivo di raccogliere fondi per l’orfanotrofio e ospedale pediatrico di Kimbondo, a Kinshasa, in Repubblica Democratica del Congo.

Dopo tre edizioni ricche di successi e dopo essersi distinto nel panorama nazionale come evento dal format ricercato e fresco, Moninga Open Air torna arricchito da una Line Up carica per farci saltare e ballare! Non solo musica, cura e attenzione sono state riservate anche agli allestimenti creando un’atmosfera sognante che ci farà sentire nel pieno del clima d’estate, sempre rinnovando con costanza e stile il suo messaggio di impegno sociale. Sarà presente un corner dedicato all’associazione Moninga dov’è possibile ricevere informazioni e diventare soci per contribuire attivamente allo sviluppo delle attività dell’ospedale pediatrico di Kimbondo.

Un viaggio alla scoperta della realtà di Kimbondo, e di ciò che in modo semplice e concreto ognuno di noi può fare per aiutare le future generazioni del mondo, pur a migliaia di km di distanza. E, se dovesse venirci fame le rezdore modenesi sono pronte a soddisfare tutti i palati grazie a un ricco menù di tradizione locale, gourmet.

Ciao ragazzi, sono passati due anni dalla nostra ultima chiacchierata e in questo arco di tempo Moninga è riuscito a crescere ancora di più. Quanto è stato già fatto nell’ospedale pediatrico del Kimbondo ma soprattutto, quanto ancora c’è da fare?

La Fondazione Pediatrica di Kimbondo nasce alla fine degli anni ottanta, fondata da una Dottoressa italiana in pensione, come dispensario medico, ma a causa della guerra civile che si abbatte in quegli anni sul Paese, ben presto diventa un centro di primo soccorso e via via un orfanotrofio. L’ospedale Pediatrico di Kimbondo è l’unico ospedale pediatrico essenzialmente gratuito per la popolazione povera in tutta l’area di Kinshasa. Nel corso degli anni è stato fatto tantissimo per migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione locale, ma c’è ancora tantissimo da fare.

Credete sia cambiato lo stato di conoscenza e soprattutto coscienza delle persone che, per un motivo o per l’altro gravitano intorno all’evento?

Moninga in lingala (lingua locale del Congo) significa amico. Moninga, infatti, nasce proprio con l’idea di volersi dare da fare per aiutare persone che ci hanno davvero toccato nel profondo: degli amici. Crediamo che la passione e l’entusiasmo con cui ci dedichiamo agli eventi, in particolare al festival, abbia portato tanti giovani a informarsi sulle attività che svolgiamo e i progetti che finanziamo. Ne è prova il fatto che quest’anno due ragazze che abbiamo conosciuto durante gli eventi Moninga, partiranno per fare volontariato alla Fondazione Pediatrica di Kimbondo.

Partendo dal presupposto che la vostra missione è sempre la stessa: portare fondi alla Fondazione Pediatrica di Kimbondo attraverso una tre giorni di musica, installazioni e cibo locale. A livello di proposta culturale è cambiato qualcosa?

Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere sempre più giovani attraverso i nostri eventi, quindi ogni anno cerchiamo di migliorare le nostre proposte, sia dal punto di vista culturale che musicale. Quest’anno calcheranno il palco del Moninga artisti di rilievo nazionale, come Francesco De Leo e Joan Thiele, ma anche artisti emergenti internazionali come Aporia. Quest’anno, il Moninga Open Air Festival sarà arricchito con installazioni ancora top secret, tutte da scoprire, e un allestimento ancora più curato e d’atmosfera.

Tutto ciò che viene guadagnato al Moninga Open Air, verrà donato alla Fondazione Pediatrica Kimbondo. Quali progetti sosterrete con i fondi del festival?

Oggi la Pediatria ospita circa 500 bambini dagli 0 ai 18 anni, perciò ci sono diverse situazioni da gestire e differenti priorità a seconda delle fasce d’età. Per scelta Moninga, si occupa di sostenere i costi fissi della struttura, cioè gli stipendi dei dottori e degli inservienti o il cibo per i bambini; ma quest’anno Moninga è coinvolta in un progetto rivolto alle adolescenti accolte dall’orfanotrofio per dare loro la possibilità di apprendere un lavoro e avere quindi la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. Il progetto, supervisionato da un cooperante italiano, prevede che le ragazze imparino a cucire e a realizzare oggetti di piccolo artigianato.

Avere delle competenze e degli strumenti per potersi inserire nel mondo del lavoro e mantenere è fondamentale quando non si ha una famiglia alle spalle. Per questo abbiamo a deciso di investire in un progetto che coinvolgesse le ragazze adolescenti, le più esposte ai rischi della povertà e della prostituzione.

C’è qualcosa che vorreste chiedere alle persone che vi seguono?

Il messaggio che cerchiamo di dare è che ognuno di noi può fare la differenza, nel proprio piccolo. Soprattutto noi giovani dovremmo avere l’audacia di muovere un passo verso un mondo più aperto al prossimo.
Ciò che ci ha spinto a ingranare la marcia per Moninga è stata la piacevole sorpresa di scoprire che, molto spesso, è più quello che si riceve dagli altri piuttosto che quello che si dona.

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Ecco il programma, tutto d’un fiato!

Stasera apriamo le danze con Strata Gemma, formazione nostrana che fonde jazz, funk e beats, portando alla ribalta una melodia e un’atmosfera molto lontana dalla fast-food music, seguiti da Splendore, della crew di Ivreatronic capitanata da Cosmo; fino a Bruno Belissimo, con cui avevamo spento le luci lo scorso anno. Dopo il live infuocato del 2017, che ha fatto ballare tutti, ma proprio tutti, abbiamo deciso di celebrare ancora insieme al basso e alle melodie estive di Bruno per accendere di nuovo la fiamma.

Il sabato sera sarà dedicato alla musica live insieme a Francesco de Leo, con un disco di esordio fresco fresco d’uscita e di riscontri positivi di critica e pubblico, Joan Thiele, cantautrice tra groove funky e atmosfere synth pop, che riesce a rendere tutto speciale grazie ad un tocco esotico speciale. Ancora musica con Aporia, artista di base a Berlino, ma con un sound che strizza l’occhio al sci-fi e cosmic pop.

La domenica sera saliranno sul palco Halfalib, One Glass Eye, Generic Animal, caratterizzato da un pop senza ritornelli che divaga verso i confini sconfinanti della soul, Bee Bee Sea, band dall’attitudine punk che propone un sound garage-psych perfetto per concludere con un po’ di salti sotto il palco la tre giorni.

Oltre alla musica, a condire la quarta edizione del festival ci saranno novità anche in cucina, grazie ad un ricco menu gourmet selezionato dalle rezdore modenesi, che porteranno la tradizione del cibo locale direttamente al MONINGA OPEN AIR FESTIVAL.
Sarà presente un corner dedicato all’associazione Moninga dove sarà possibile ricevere informazioni e diventare soci per contribuire attivamente allo sviluppo delle attività dell’ospedale.

MONINGA OPEN AIR non promette solo musica, ma anche un viaggio alla scoperta della realtà di Kimbondo, e di ciò che in modo semplice e concreto ognuno di noi può a fare per aiutare le future generazioni del mondo, pur a migliaia di km di distanza.
MONINGA OPEN AIR non crea barriere, l’ingresso è a offerta libera.

Per info e contatti:
info@moninga.it
www.moninga.it
Su facebook: @moningaonlus