Andrà in scena domenica 23 aprile e sabato 29 aprile, alle ore 21, presso La Tenda di Modena, lo spettacolo teatrale Nemico di classe.

Tratto dal testo teatrale Class enemy di Nigel Williams, con la traduzione di Susanna Basso per Einaudi, per gentile concessione della MTP Concessionari Associati s.r.l. (Roma), organizzato dall’Associazione Utòpia e sotto la regia di Giuseppe Sepe, Nemico di classe ha la capacità di rinnovarsi ogni volta che viene messo in scena, perché necessita di un’interpretazione intima e personale volta a cercare quelle pulsioni che abitualmente vengono represse.

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Lo spettacolo narra la storia di sei ragazzi che si trovano all’interno della propria classe in attesa di un nuovo insegnante: hanno personalità diverse ma ciò che li accomuna è l’essere considerati dei reietti. La periferia in cui abitano non è solo un luogo fisico, ma è anche la condizione sociale di cui ciascuno di loro è intriso.
Annoiati e violenti, con uno spiccato compiacimento per le proprie pulsioni distruttive, acquisiscono la consapevolezza che nessuno vorrà mai occuparsi della loro educazione e per questo motivo decidono di autogestirsi: ciascuno di essi sarà obbligato ad insegnare qualcosa agli altri.
Nemico di classe è uno spettacolo eversivo, la cui crudezza di linguaggio e di gesto crea nello spettatore una rivoluzione interiore, l’opportunità di prendere coscienza nei confronti di una società che spesso giudica e poco ascolta.

Forse qualcuno potrebbe chiedersi perché riproporre oggi questo testo che parla di scuola, di adolescenza, di rabbia e disperazione, ma anche di speranza, di un mondo adulto che non ascolta arrancando davanti alla complessità, all’angoscia e alla paura.
Eppure mai come ora, queste sembrano essere le parole chiave per porre l’attenzione su una determinata realtà estremamente complessa e profondamente attuale: quella del rapporto tra gli adolescenti e gli adulti.
In questa rappresentazione i ragazzi appaiono incastrati tra famiglie che sembrano voragini su cui è impossibile appoggiarsi e insegnanti sfuggenti, in grado di condannarli al dramma della non esistenza.
Del resto, questo è un testo claustrofobico dove emerge con evidenza quanto la violenza derivi dalla paura. È la paura della solitudine, dell’invisibilità, di non trovare il proprio posto nel mondo.
Eppure Ravvo, Moccio e Cuzzo, anche quando distruggono e si arrabbiano non fanno altro che gridare forte affinché qualcuno possa finalmente accorgersi di loro.

Giuseppe Sepe

Lo spettacolo rappresenta un’opportunità di riflessione su temi caldi quali il bullismo e l’abbandono scolastico, conseguenze dirette di un disagio giovanile, ed è  consigliato ad un pubblico di età superiore ai 14 anni.
Prima rappresentazione: domenica 23 aprile 2017, ore 21
Seconda rappresentazione: sabato 29 aprile 2017, ore 21
Ingresso con offerta libera
c/o La Tenda – viale Monte Kosica, 91 – 41121 Modena