Joan As Police Woman, al secolo Joan Wasser, arriva all’OFF quasi al termine di un estenuante tour tra Oceania ed Europa a supporto del suo ultimo lavoro e, nonostante questo giro del mondo, il carisma e la personalità non sembrano risentirne nella sua esibizione.

Prima di proseguire, potete mettervi in sottofondo la playlist realizzata per l’occasione sul nostro canale YouTube che ripercorre l’intera scaletta della serata.

foto credits: Marco Occhiato

Neanche il tempo di salire sul palco che scende nuovamente le scalette per uscire, non tanto indispettita quanto determinata a far capire al pubblico rumoreggiante che quello non è l’atteggiamento giusto per raggiungere l’atmosfera nella quale vorrà esibirsi e che lei stessa contribuirà a creare. Appena la platea si zittisce, Joan torna in scena e apre il concerto con To be lonely, dall’album To survive del 2008 con la formula che la vede senza alcun accompagnamento, eccezion fatta per pochi brani nei quali l’ausilio ritmico è affidato ad una drum machine. Passando dal piano a coda alla chitarra, la cantautrice ripercorre in chiave solista la propria carriera, proponendo una breve retrospettiva del proprio lavoro, con l’aggiunta dell’inedita What a world, e ribadendo il percorso tracciato nell’ultimo album-raccolta Joanthology.

foto credits: Marco Occhiato

Lo show prosegue con una carica passionale in un crescendo d’intensità che è quasi palpabile. Così, brano dopo brano, l’apparente austerità iniziale svanisce e, anche attraverso qualche divertente botta e risposta col pubblico, si raggiunge l’atmosfera ricercata, tanto importante per quella che probabilmente è la massima esponente di Anti-pop. Tra i vari pezzi c’è anche posto per un paio di cover pregevolmente ri-arrangiate, Out of time dei Blur e Kiss di Prince, che ben si inseriscono nel mood della serata.

foto credits: Marco Occhiato

Sebbene il concerto non si possa definire sostenuto a livello di tempo ritmico, l’esibizione è davvero intensa e ben presto si percepisce il vero obiettivo dell’artista: la ricerca di un’atmosfera intima, quasi spirituale, in modo da poter creare una connessione ancora più forte e diretta con l’ascoltatore. Il risultato le dà sicuramente ragione ed è lei stessa a ringraziare tutti più volte per la comprensione.

foto credits: Marco Occhiato

Nota a margine: appena scesa dal palco, Joan si è subito fatta trovare al banchetto del merchandise per firmare dischi e fare quattro chiacchiere con chi le si presentasse davanti. In un mercato in cui troppo spesso l’artista si estranea dal contatto con la gente, al punto da fare del “meet and greet” un altro prodotto di consumo, trovo che questo sia un segnale davvero rock.