Il 29 maggio 2012 alle ore 09:00:03 ora italiana, il sisma di magnitudo 5.9 che colpisce l’Emilia.
Tra i tantissimi territori colpiti dal terremoto, una piccola cittadina, Novi di Modena, che ancora oggi porta tantissimi segni di quella data.

Giro per Novi insieme a Sebastiano, che dallo scorso maggio ha piantato i semi della Galleria d’Arte PAC, il Polo Artistico Culturale nato dalla collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e il Comune di Novi di Modena. Mi racconta di essere tornato a Novi quasi tre anni dopo il sisma, dopo un’esperienza in Spagna, e di aver trovato una città ancora fortemente segnata dall’evento.

Il suo desiderio è quello di portare un po’ di vita, di accorciare le distanze con l’esterno; così, quando viene a sapere della costruzione della struttura, propone al comune di adibire uno degli spazi a Galleria d’arte trovando nell’interlocutore una risposta positiva.

Spiega Sebastiano : “Si, le cicatrici ci sono tutt’ora ma dal giorno dopo ci siamo alzati ed oggi, a quattro anni di distanza, stiamo lavorando per rendere Novi qualcosa di speciale. Qui non si vuole tamponare le ferite, sono passati ben quattro anni; cogliamo l’occasione della ricostruzione per rendere Novi più bella. Ancora più bella di prima del terremoto: un posto Speciale”.

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Così Sebastiano insieme a Massimo Grillenzoni, per la parte di teatro e spettacolo, e Giulia Caverni, per la parte degli artisti visivi, dei testi curatoriali e di ufficio stampa, stendono una programmazione che vada incontro alle diverse esigenze di chi Novi la abita, una programmazione che presenti al suo interno una contaminazione di musica, arte e teatro, che sappia parlare ai giovani così come agli anziani e sappia aprire una finestra sull’esterno.

La Galleria inaugura così il 21 maggio 2016 con l’esposizione Terrae Motus degli artisti Elena Pagliani, Janine Billy e Laura Forghieri, di cui vi avevamo parlato in questo articolo, e con una programmazione a cadenza settimanale di concerti e spettacoli teatrali.

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Tra gli entusiasmi e i pareri positivi della popolazione, delle istituzioni e della stampa locale sulla nuova realtà, arriviamo a fine giugno, con PITTURA di Michael RotondiLa mostra dell’artista barese trapiantato a Milano porta il nome del PAC fuori provincia, grazie ad Artribune e Exibart, tra gli altri. All’inaugurazione della mostra sono presenti tantissime persone provenienti da tutta la provincia e anche da fuori regione. Si inizia a respirare aria nuova, tra le soddisfazioni di chi, come Sebastiano, dedica il suo tempo a portare avanti la galleria, della giunta comunale e della popolazione di Novi.

Si torna a parlare del piccolo comune, ma questa volta grazie alla creatività, all’arte e alla cultura.

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Arriviamo ad oggi. In seguito al terremoto, a Novi sono state costruite le nuove scuole, a fianco del palazzetto dello sport e tra i due edifici sta nascendo un meraviglioso parco, che vedrà l’inaugurazione nei prossimi giorni.

Proprio su questo parco, con l’intento di dare colore e coinvolgere i più piccoli, già educandoli alle nuove forme d’arte, si affacceranno due grandissime opere: la prima, a fianco di dove prima del 2012 si trovavano le scuole, a cura di Mat!; la seconda, non certo per dimensioni, sul retro del palazzetto dello sport a cura di Zamoc.
L’iniziativa ha preso il nome di TOTART 2016 e, come si evince dal comunicato stampa, sono stati invitati artisti di caratura internazionale, che interverranno su alcune superfici di edifici pubblici per riqualificarle, portando una ventata di creatività unica per ciascuna delle opere prodotte.
Come vi abbiamo anche accennato sulla nostra pagina facebook, i due interventi saranno già salutati domenica 4 settembre, dalle 18.00, presso l’area del Parcobaleno, in via XXII Aprile, all’interno di un evento con DJ Set a cura di Gege & Virtual il cui ricavato sarà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia lo scorso 24 agosto.

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La prima opera, “Resurgo”, realizzata da Mat! sul muro a supporto del cesto del campo da basket, s’ispira alla mitologia coniugata alla storia locale di Novi, con la campana che viene sostenuta dal dio Atlante al posto del globo terrestre, a simboleggiare la forza di una popolazione che fin dal giorno dopo il sisma è riuscita a rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

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La seconda opera, “XXIX Maggio”, realizzata sulla parete della Palestra “Monia Franciosi”, nasce dal noto streetartist Luca Zamoc. Anche in questo caso il riferimento lampante è alla storia più recente e alla data del 29 Maggio 2012, con un’opera monumentale capace di ispirare molteplici suggestioni.

“Totart è un evento prestigioso ed estremamente significativo per la nostra comunità – spiega l’Assessore alla Cultura Marina Rossi – In primo luogo, nasce come rassegna legata a e promossa dalla Galleria d’Arte, situata al PAC – Polo Artistico Culturale, dove l’arte diventa protagonista in tutte le sue molteplici manifestazioni ed espressioni. Da qui, parte la valorizzazione della streetart: ben oltre le mode, oltre a riqualificare le superfici di alcune strutture pubbliche con opere di un livello estetico unico, gli artisti che operano e opereranno a Novi, portano alla collettività messaggi creativi positivi, in linea con lo spirito della ricostruzione post-sisma e della stessa streetart, basata sulle idee di rinnovamento e di fiducia nel futuro.
Totart 2016 è organizzata da Cefac con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e promossa dalla Galleria d’Arte del PAC – Polo Artistico Cultura.

La rassegna continuerà poi ad ottobre con altri artisti, questa volta a portare colore al Parco della Resistenza di Novi. Ma avremo modo di parlarvene in maniera più approfondita nelle prossime settimane.

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La galleria ha già pronta la programmazione per i mesi successivi. Saranno ospiti infatti, non solo in mostra ma anche con progetti e workshop dedicati ai ragazzi, Marino Neri e Beatrice Pucci; se non sapete chi sono vi consigliamo di leggere questo articolo.

Continueremo a seguire e tenervi informati sulle iniziative della galleria d’arte PAC e sul come, pian piano e passo dopo passo, Novi di Modena stia tornando ad essere un paese vivo e carico di speranza per le nuove generazioni.