Nasce oggi su MoCu – Modena Cultura la rubrica “C come Città“, nata appositamente per essere partner di un progetto di rigenerazione a base culturale che coinvolge due zone contigue della città di Modena, ma separate dalla linea ferroviaria.

Si tratta di aree di cui spesso si sente parlare in città, purtroppo inserite quasi quotidianamente nelle pagine di cronaca cittadina; aree che nel tempo si sono radicate nella mente delle persone come da evitare, non tranquille, addirittura pericolose. Ne leggiamo sui giornali locali o durante i nostri scroll ossessivi e compulsivi; ne parliamo dando per scontato di sapere cosa accade in quei luoghi; scriviamo e commentiamo convinti di conoscere come vadano certe cose in alcune zone della nostra città.

Lontani dal voler dire che quello che si legge non sia vero, ci sentiamo però di sottolineare  che questi luoghi non sono solo quello che si legge; sono molto di più, sono altro, hanno storie da raccontare, persone da incontrare, realtà da conoscere.

Più volte su MoCu abbiamo scritto di particolari attività, persone o iniziative muovendoci tra il parco XXII Aprile, viale Gramsci, la zona della Stazione o via Paolo Ferrari; e quando lo abbiamo fatto è stato perché il nostro interesse era stato attirato positivamente in quelle zone.

Per questo quando abbiamo incontrato il Collettivo Amigdala e il Teatro dei Venti per saperne di più su questo progetto, abbiamo pensato che potevamo essere il partner giusto per affiancarli nei prossimi mesi.

Muovendoci parallelamente alle progettualità attivate sulle due aree, nei prossimi mesi incontreremo veri attori del territorio, persone che nel tempo sono diventate un riferimento per quei luoghi e le comunità che li abitano o il cui contributo può aiutarci a cambiare prospettiva, a guardare la realtà in maniera differente.

Non sempre la percezione che ci siamo costruiti viaggia di pari passo con la realtà e in questo percorso che intendiamo costruire l’invito più grande che possiamo farvi, al di là di leggere le nostre interviste e seguire i progetti da vicino, è quello di andare a vivere questi luoghi, esplorarli, guardarli, ascoltarli.

Nei prossimi mesi saranno molte e diverse le azioni messe in campo da Collettivo Amigdala e Teatro dei Venti. Vi invitiamo a seguirle tramite il profilo instagram @ccomecitta e di persona quando ce ne sarà occasione.

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Il progetto

Nella cornice del Progetto Periferie – Rigenerazione e Innovazione Area Nord del Comune di Modena, C come Città è ideato da Collettivo Amigdala e da Teatro dei Venti per agire su due aree. Amigdala opererà sulla “Zona A”, definita tra viale Gramsci, il quartiere Sacca e l’Area Nord; Teatro dei Venti sarà attivo invece sulla “zona B”, muovendosi tra via Crispi, la zona della Stazione e via Paolo Ferrari.

Attraverso una visione dell’arte e dei processi culturali come motori di cambiamento, in grado di innescare processi creativi collettivi ed empowerment delle comunità, il progetto intende contrastare l’immagine di fragilità di queste aree, dando valore alle competenze locali, per attivare visioni di futuro, riunire la comunità attorno a immaginari condivisi e sviluppare una maggiore consapevolezza del territorio.

Inoltre intende promuovere anche all’esterno il carattere competente, energico e vitale di tali zone, attraverso azioni artistiche e uno storytelling efficace.

Entrambi i progetti prendono avvio con un’azione di ingaggio per passare poi alla creazione di uno spazio d’incontro e confronto aperto a tutti i cittadini e alle realtà locali, insieme a esperti nazionali di rigenerazione urbana, artisti e operatori culturali.

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Nel progetto di Amigdala sarà un cantiere creativo a portare all’esito generativo finale, passando per esplorazioni urbane del quartiere, racconti di commercianti, esercenti, artigiani, comunità straniere e residenze artistiche per reinventare creativamente il quartiere.

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L’attività del Teatro dei Venti si svilupperà attraverso un laboratorio creativo permanente rivolto a diversi gruppi sociali del territorio che porterà come esito generativo a un evento collettivo.