Lo scorso 8 settembre, sulla pagina Facebook di NODE festival, veniva pubblicato questo post:

Sappiamo che ci stavate aspettando, eccoci. Ci siamo presi un po’ di tempo per riflettere e capire come impostare il futuro di NODE. I risultati ed il successo ottenuti durante la passata edizione hanno portato a ripensare la modalità di progettazione e realizzazione del festival. Da sempre NODE privilegia la ricerca e la qualità al di sopra di logiche meramente quantitative e commerciali; è proprio per questo che per poter continuare a garantire una crescita sostenibile e confermare la sua presenza a livello nazionale ed internazionale abbiamo reputato che il progetto necessitasse di maggiore tempo e risorse per essere nutrito, pensato e realizzato. Questi sono i motivi che hanno portato alla decisione di rendere NODE un evento biennale.

Nei prossimi mesi inizierà un percorso di eventi ed attività diffuse che proseguiranno fino alla nona edizione del festival che si terrà nell’autunno 2018, in occasione del decennale di attività. Presto l’annuncio del primo appuntamento. Seguiteci.

Oggi, martedì 3 ottobre, l’attesa è finita!

Sarà William Basinski, il 24 novembre 2017 alle 21.00, ad inaugurare il percorso di appuntamenti che porterà alla nona edizione di NODE festival nel 2018. L’artista americano presenterà al Planetario Civico di Modena il suo ultimo album “A Shadow In Time” dedicato alla memoria di David Bowie. Il live sarà accompagnato dalle luci di Orthographe in collaborazione con la rassegna per planetari Paradoxes. I biglietti per la serata saranno in vendita a partire dalle ore 11 di lunedì 16 ottobre, al costo di 20,00 €. Segnatevi giorno e ora perché la capienza è limitata!

L’evento è una produzione Lemniscata realizzato in collaborazione con ARAR-Planetario di Ravenna ed Orthographe grazie al supporto ed il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Galleria Civica di Modena ed Assessorato alla cultura del Comune di Modena.

Coproduzione: fuse*

Friends: MedullaPath Festival
Booking partner: Basemental


William Basinski è uno dei protagonisti primi della musica sperimentale e della sound art degli ultimi trent’anni. Compositore dal background classico con base dapprima a New York e poi in California, ha inventato ed evoluto nel corso degli anni un linguaggio espressivo del tutto personale. I suoi paesaggi sonori esplorano la natura temporale della vita e il mistero del tempo, modificandone la percezione attraverso l’ampio ricorso alla tecnica del loop. Una ripetizione perpetua di strutture sonore armoniche e suoni naturali, che si mescolano e si legano gli uni agli altri in un continuum inesauribile.

Un’arte portata alla sua massima espressione nella quadrilogia di “The Disintegration Loops” (2002-2003), in cui il naturale processo di decadimento dei nastri magnetici viene riconvertito in elemento espressivo, rivoluzionando in senso organico l’idea stessa di musica generativa.
Negli anni Basinski ha evoluto il suo linguaggio artistico attraverso momenti fondamentali come la serie “Watermusic” (2001-2003), i lavori in collaborazione con Richard Chartier e i più recenti “92982” (2009), “Nocturnes” (2013) e “Cascade” (2015), tutti pubblicati sulla sua etichetta 2062. Più di recente, Antony Hegarthy (Antony And The Johnsons) gli ha commissionato la composizione della colonna sonora dell’ultima opera di Robert Wilson, “The Life And Death Of Marina Abramovich”, la cui “prima” si è tenuta al Manchester International Festival nel luglio del 2011. In seguito, Basinski si è imbarcato nel suo primo tour mondiale, che ha toccato l’Europa (2012) e il Nord America (2013).

In occasione di NODE l’artista presenterà un live set inedito intitolato “A Shadow In Time” ispirato dalla memoria di David Bowie (David Robert Jones) e dell’artista Dong Tai, artista amico dello stesso Basinski.

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Paradoxes è una rassegna di live performance musicali per planetario. Il dispositivo ottico del planetario interagisce con l’esecuzione live del musicista ospite dando vita ad ogni appuntamento ad un’inedita performance di musica e luci tridimensionali. Lo spazio del planetario si trasforma in un auditorium dalla forma circolare dove lo spettatore può abbandonarsi a un ascolto inconsueto, sprofondando con lo sguardo nel buio tremolante della volta celeste.
Il movimento delle costellazioni, dei pianeti e dei diversi fenomeni astronomici, pilotato in tempo reale da Marco Garoni, prende forma dalla musica, dialogando con gli effetti visivi realizzati da Orthographe. Il planetario di Paradoxes non è semplicemente lo spazio che accoglie la performance musicale, ma in quanto dispositivo ottico manipolato oltre i limiti del suo uso ordinario, rende possibile una deriva dello sguardo che si fonde con i suoni della musica eseguita.
Dal 2010 Orthographe e Presto?! in collaborazione con Marco Garoni (ARAR) organizzano la rassegna presso il Planetario di Ravenna.

Controllo planetario: Marco Garoni
Luci: Alessandro Panzavolta