Non esiste nessuna certezza per affermare che i consigli che troverete di seguito saranno la ricetta per il successo quando i palchi saranno di nuovo pieni. Pensiamo però che possano essere uno stimolo a migliorare il vostro rapporto con il meraviglioso mondo dello show business e utili a rendere migliore questo tempo sospeso tra live sui social e concerti annullati. In collaborazione con la direzione artistica dell’OFF di Modena abbiamo raccolto dieci spunti per sfruttare al meglio questo periodo di permanenza casalinga forzata.

Buona lettura e buona musica, ricordandoci che parole e note sono eterne, si rinnovano e ci sostengono in ogni momento sotto le più svariate forme. Basta solo ingegnarsi e trovare nuovi modi.

Una scena del film School of Rock, 2003, diretto da Richard Linklater e prodotto da Paramount Pictures

Scrivere nuovi brani

Questo è il momento per impegnarsi nella scrittura di nuovi brani. Questa situazione così lontana dalla routine potrebbe farvi scoprire nuovi argomenti di cui parlare o suggestioni per nuovi suoni o arrangiamenti. Magari potreste anche imparare ad utilizzare programmi per la registrazione live o studio che sicuramente metteranno nuove frecce al vostro arco.
Se il pezzo che proponete da tempo non ha ancora raccolto le attenzioni di qualche casa discografica, probabilmente, sarà inutile continuare a proporlo pensando che i discografici non capiscano niente e che un giorno, dal nulla, il pubblico vi acclamerà.

Ascoltare musica nuova

Rendersi conto dell’attuale scena musicale italiana e mondiale non è sempre facile, spesso ci troviamo a riascoltare vecchi dischi che ci garantiscono una zona di comfort, ma che sono limitanti dal punto di vista creativo. Rischiate qualche “delusione” andando a cercare band distanti dal vostro background tenendo sempre presente che nella musica viene ricordato chi riesce ad esprimersi in modo originale rielaborando tutto quello che ha assimilato da altri in una nuova forma. Sono molto interessanti anche le biografie dei grandi artisti che offrono una visione chiara di come, al di la delle leggende metropolitane, il successo sia frutto di una forte determinazione ed enormi sacrifici.

Ripensare al nome della band

Tante volte, il nome della band o del progetto, è frutto di una storia passata, magari legata ad un differente genere o periodo artistico che ora non è più in grado di descrivere ciò che siete. A meno che questo nome non porti con sé un indiscusso valore promozionale legato a grandi risultati della band, non è da escludere a priori la possibilità di ripensarlo. La scelta del nome non ha regole ma ci sono suggerimenti che possono tornare utili.
Siate originali ma coerenti: non scimmiottate nomi di band famose che vi piacciono e se fate brutal metal, forse chiamarvi “le Principesse” potrebbe allontanarvi da un pubblico attratto dal vostro sound. Se possibile scegliete un nome corto e facile da scrivere e ricordare: invitare il pubblico dal palco a visitare le pagine dei vostri social può essere difficile se dovete spiegare che il vostro nome si scrive con 2 “Q” e “KTHJ” finale.

Trovare un logo o sviluppare un naming

Se siete bravi e fortunati potreste riuscire a rendere il vostro nome un brand. Normalmente le possibilità sono due: scegliere un’immagine o un disegno che vi rappresenti (la “linguaccia” dei Rolling Stones per esempio) oppure rendere immagine il nome stesso (logo degli Aerosmith), o anche solo scegliere un bel font può essere sufficiente. Cercate di condividere un buon numero di proposte tra di voi, escludete le più banali e confrontatevi con gli amici, qualcosa di buono verrà fuori.

Progettare l’esibizione dal vivo

Spesso, soprattutto chi è alle prime armi, affronta il concerto come una prova in saletta a porte aperte. Questo atteggiamento spesso porta a risultati anche catastrofici, evidenziati da lunghi e profondi silenzi tra i brani o battute improvvisate tra i musicisti e il pubblico. Il live è un momento in cui non solo il pubblico ascolta la vostra musica ma giudica anche l’esibizione. Alla prima occasione provate a riprendervi e, nei panni di chi sta sotto al palco, provate a guardarvi con spirito critico cercando di notare ciò che non funziona in atteggiamenti, movimenti o smorfie. Pensate anche al tipo di luci e colori che si potrebbero abbinare bene al vostro spettacolo, confrontatevi e magari preparatevi una scaletta per il tecnico luci, che difficilmente conoscerà i vostri pezzi ma, in questo modo, potrà esservi più d’aiuto.

Sistemare l’attrezzatura

Nonostante vi sia costata sangue e sudore, la vostra backline è spesso in condizioni orrende e ciò comporta inevitabili problemi, soprattutto fuori dalla sala prove.
Le corde della chitarra o del basso non devono essere cambiate solo quando si rompono, ma neppure subito prima del concerto e gli strumenti devono sempre essere messi a punto da mani esperte, liutai o tecnici di negozi specializzati. Controllate sempre i cavi e pulite i contatti dei pedali con del normalissimo WD40 che trovate al supermercato. Se potete investite su attrezzature di buon livello da utilizzare esclusivamente durante i live, cavi buoni o alimentatori che forniscano corrente sufficiente ad evitare orribili ronzii duranti i vostri “giochi”.

Costruire una scheda tecnica

Fornire una scheda tecnica chiara e realistica, vi presenterà in modo più professionale e aiuterà il fonico a lavorare meglio. Siate concisi, chiari e scrivete ciò di cui avete realmente bisogno. Ecco una linea guida semplice da esempio e un modulo che potete utilizzare e compilare prima dei vostri live.

Realizzare materiale promozionale

Ora più che mai il ruolo degli uffici stampa e dei social media manager è diventato fondamentale per ogni artista che voglia farsi conoscere. Il punto di partenza, anche se dovete gestirvi questo lavoro in autonomia, è creare e selezionare del buon materiale da condividere su giornali e web. Ecco cosa non può mancare nella vostra cartellina di presentazione:

La biografia: comunicate al meglio ed efficacemente chi siete e cosa volete proporre. Cercate di descrivere bene il vostro progetto e tutte le sfumature che ritenete importanti a chi si approccia a voi per la prima volta.

Le foto: pensate a quante volte non avete preso in considerazione un disco solo perché la copertina non vi comunicava nulla. Scatti ne servono pochi ma devono essere belli ed efficaci. Come sempre il consiglio è farsi aiutare da un amico fotografo e cercare ispirazione e idee da band di alto profilo che hanno sonorità affini alle vostre. Cercate di ottenere foto che possano essere utilizzate dai giornali, dai siti e sui social quindi orientate in orizzontale e in verticale, rettangolari e quadrate.

La rassegna stampa: se siete riusciti a comparire su riviste, siti con recensioni o articoli fate in modo di raccogliere una serie di screenshot corredati di link e data di pubblicazione che vadano a costituire una rassegna stampa che supporti e dia credito alla vostra promozione.

Link ai vostri pezzi: quando mandate in giro il materiale fate in modo che sia facile, se qualcuno vuole approfondire, trovarvi, condividere e ascoltare la vostra musica quindi fate attenzione ad utilizzare sempre link attivi possibilmente gestiti direttamente da voi.

Curare i social network

Approfittate di questo momento, in cui siete forzatamente fermi per quanto riguarda l’attività live, per rifare il look al vostro sito o alle pagine social. Anche qui vale la regola generale per cui è necessario essere coerenti al vostro progetto musicale che dovrà essere espresso prima tramite immagini e suggestioni e poi con la musica. Se non lo avete già fatto createvi account su Spotify e altre piattaforme che possono permettervi di essere notati e inseriti in playlist. Attenzione, non basta aprire una pagina per finire il lavoro, i social specialmente necessitano di un lavoro costante che li mantenga in vita e soprattutto attivi e interessanti: il lavoro di un artista è quello di comunicare.

Crederci ma non raccontarsela

Se suonare è per voi realmente un’esigenza, se credete che possa essere la vostra strada, sappiate che vi aspettano un sacco di difficoltà e delusioni, ma non datevi per vinti. Ricordatevi che parte importante di questo percorso è anche la capacità di saper riconoscere i propri errori e fallimenti per far si che possano essere le fondamenta di un nuovo percorso. Se avete qualcosa da dire che valga la pena di essere ascoltato, con l’impegno e la dedizione, riuscirete a confrontarvi con l’unico vero giudice del vostro lavoro, il pubblico.

In bocca al lupo a tutti e buon lavoro. Ci vediamo sul palco.