Terzo focus dedicato agli artisti presenti a Esposizione Orizzontale, l’appuntamento ormai immancabile con Bottega dei Gozzi che quest’anno si può visitare comodamente da casa grazie al sito realizzato ad hoc per l’occasione. I nostri approfondimenti proseguono con Insetti Xilografi (qui un approfondimento su di loro), ossia Gregorio Bellodi e Alessia Baraldi.

Attraverso varie tecniche d’incisione creano immagini scavando la materia, proprio come fanno gli insetti che, pazienti, creano geometrie tra la corteccia e il tronco degli alberi. Non solo un laboratorio per l’incisione ma anche pittura, stampa artigianale su carta e su tessuto; e un dialogo con il legno che viene portato avanti negli ambiti del restauro e della creazione di complementi con antiche essenze.

Si definiscono degli scavatori, creatori di segni.

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Insetti Xilografi
La Processione dei Poli

Xilografia su carta rosaspina


La Processione dei Poli, opera realizzata tramite un torchio calcografico, presenta un fenomeno astrale ben preciso: la processione degli equinozi. Come vi è venuto in mente?

Nella gestazione concettuale dell’opera che volevamo realizzare per Controllo, ci siamo trovati, quasi per “congiunzione astrale”, nel bel mezzo di una lettura personale sul tema antropologico del mito della Grande Madre e in particolare ci siamo addentrati nel tentativo arcaico dell’essere umano di controllare lo scorrere del tempo e la vastità dello spazio con l’osservazione della volta celeste e l’assegnazione di storie per descrivere il suo avvicendamento.

Ogni ciclo è una danza rituale, in cui il maschile e il femminile, la forza e la delicatezza, l’animale e l’umano si sono passati il testimone di un “perno” in costante viaggio. Dunque abbiamo trovato nel nostro percorso d’interesse il naturale tema per Esposizione Orizzontale di quest’anno.

Le tematiche legate al mito, al simbolo e all’arcaismo, da sempre ci affascinano poiché in esse troviamo gli archetipi di una contemporaneità che ha dimenticato le sue origini.

La Processione dei Poli (o degli equinozi, ndr) è una lenta danza rituale che dura più di venticinquemila anni, l’”Anno Platonico”. In essa figure della fantasia umana mettono in scena il dramma e i vari aspetti del “passaggio” e alla luce sono assegnate via via fattezze e contenuti diversi. Rappresenta la giostra in cui ogni personaggio scandisce un’era, permeandola con la sua essenza e apparendo in cielo come proiezione delle visioni di un popolo e ponendosi come unico punto fermo e di riferimento nel tutto in movimento. Il nostro centro di gravità.

E, in ultimo, cosa c’è di più eloquente come metafora del viaggio, se non un punto fisso che si muove passando di mano in mano?

Tutto scorre, in una giostra senza tempo, quello che cerchiamo da sempre di controllare.

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Le icone che avete ideato ricordano quelle più pagane di Cesare Ripa. Sembra quasi un rito propiziatorio.

La tecnica, che abbiamo cara, della xilografia costituisce per noi un medium che è anche, come dice McLuhan, il messaggio. I gesti dell’intaglio e della stampa ci portano indietro nel tempo, nel passato in cui gettiamo le nostre domande. La ricerca del segno e delle luci e ombre, condensa in sé la complessità espressa nella semplicità. La tensione alla sintesi è ciò che ci serve per comunicare il contenuto.

Le sgorbie, coi loro tagli netti, sono i “sentieri” delle forme e delle luci di un paesaggio che cerca d’esser compreso.

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