Lunaria è un progetto culturale che prende vita nei boschi dell’Appennino modenese. Nasce dall’incontro tra narrazione ed escursionismo ed è dedicato a tutti, grandi e piccoli: bastano un paio di scarponi ai piedi, la voglia di guardarsi intorno, perdersi nella natura, annusare, distendere i nervi e tendere le orecchie per ascoltare.
Camminare e ascoltare storie, un connubio magico che funziona perché permette di unire alla bellezza della passeggiata in natura, l’aspetto storico, culturale ed artistico trasmesso attraverso l’arte della narrazione. Camminando si va alla scoperta di leggende, aneddoti e antichi saperi popolari ormai dimenticati. È un modo per conoscere il territorio, per riscoprirlo, ma anche per sentirci più vicini alle nostre radici e alla nostra storia.

Abbiamo avuto il piacere di farci raccontare di più su questo progetto da Anna Tondelli, che fa parte dell’associazione sportiva Stray Dogs School e che porta avanti con grande passione Lunaria.

 

Ciao Anna, puoi raccontarci meglio cos’è Lunaria?
Lunaria è un progetto appena nato che si sta concretizzando grazie alla scuola di sci e snowboard e associazione sportiva Stray Dogs School, della quale faccio parte.
Gli Stray Dogs, cani randagi, sono una realtà giovane in tutti sensi nata nel 2018 dall’unione di vari professionisti della montagna. La nostra base è a Riolunato, ai piedi del Cimone, e il territorio su cui operiamo spazia dai crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano alle Pedemontane, sia dal versante Emiliano che dell’alta Toscana. Le nostre proposte riguardano tutti gli ambiti di attività outdoor nelle quattro stagioni (sci, snowboard, trekking, ciaspolate, tour in e-bike, snowkite, skateboard.)

Quello che proponi non è un format fisso; come nascono le singole proposte e che lavoro c’è dietro?
Tutto parte da un lavoro di ricerca e di studio. Mi documento sulle storie locali, sulle leggende di paesi e paesini, cerco libri scritti dai residenti (o loro discendenti), intervisto se possibile, e quando poi ho raccolto il materiale lo lavoro: lo mescolo, lo accartoccio un pò, lo strizzo, lo asciugo; tolgo, aggiungo e creo una Narrazione che poi verrà raccontata nel silenzio del bosco innevato, o sulle rive di un lago in una sera di luna piena, o alla luce delle lanterne a olio. Ho rispolverato credenze su fate e streghe, raccontato metodi per scongiurare il malocchio, ho narrato le leggende del Passo Cento Croci, del Lago della Ninfa, del Fantasma del Caprile, e altre ancora. Come si sa le leggende nascondono sempre un fondo di verità, cosa che le rende ancora più interessanti perché raccontano di tragici e orrendi fatti di cronaca realmente accaduti.

Sappiamo che per questo imminente inverno avete preparato un’attività nuova e molto speciale. Hai voglia di parlarcene?
La novità che partirà questo inverno è il Trekking Urbano – alla scoperta dei borghi.
Inizieremo sabato 14 Dicembre a Fanano. È un tipo di trekking adatto a tutti, in quanto è una passeggiata in paese, guidata ma, soprattutto, narrata. Anche le piazze e i vicoli di paese custodisco storie. Fanano sarà solo la prima tappa di questi viaggi urbani a cui seguirà Fiumalbo. 

Una programmazione, quindi, che si apre ad un ampio pubblico, grandi e piccini, nessuno escluso.
Nel nostro calendario non mancano le escursioni per bambini e per famiglie: giornate dedicate alla vita nel bosco, in cui verranno illustrate alcune tecniche di sopravvivenza grazie alla collaborazione di Cimone Outdoor e pomeriggi da passare all’aria aperta ascoltando le fiabe della tradizione.

A volte, oggi, si ha la sensazione che la fiaba sia considerata da un lato, passami il termine, “vecchia”, e dall’altro qualcosa di indirizzato solo ai più piccoli…
Bisognerebbe leggere più fiabe! Perché le fiabe sono vere, belle, misteriose e paurose; nascondono perle di saggezza e veggenza. Sono parole antiche, lontane che cercano di spiegare la vita.
Vengono considerate letteratura per l’infanzia e spesso gli adulti storcono il naso quando sentono la parola fiaba. Questa va, a mio avviso, considerata quasi in modo antropologico: si tratta di una trasmissione orale di conoscenze, saperi, credenze, tradizioni, esperienze di vita. Ricordiamoci che la narrazione era la principale forma di espressività per le civiltà primitive e contadine e avveniva nei luoghi del lavoro e del fare femminile. Tutte le donne si dedicavano ad attività di filatura o tessitura, popolane o regine che fossero, e mentre erano assorte nella loro arte, tramandavano oralmente le storie che conoscevano.
La fiaba va riportata alla sua origine, va raccontata. D’altra parte, ascoltare fiabe fa bene a tutti, anche ai grandi, perché le fiabe parlano a tutti, si muovono per immagini archetipiche e arrivano dritte al nostro inconscio.

Hai altri progetti di cui parlarci?
Come narratrice porto avanti un altro progetto, uno spettacolo di narrazione nato per il Festival della fiaba 2019, SottoChiave, tratto dalla fiaba di Barbablù o meglio da varie versioni di questa fiaba.
Lo spettacolo nasce dal mio incontro con Mariana Polisena, appassionata di costumi d’epoca ma soprattutto custode di un’arte antica come il cucito: crea abiti ispirati a diversi periodi storici dietro a uno studio dettagliato della costumista dell’epoca.
Insieme abbiamo deciso di tessere questa storia tra abiti, fili e spilli.
Come sapete la fiaba di Barbablù parla di donne che scompaiono in modo misterioso.
Purtroppo il tema del femminicidio e dell’uxoricidio è una realtà di sempre, fa parte del nostro passato quanto del nostro presente, questa tematica ha tracce lontane nel tempo e nello spazio; lo si trova nell’epica, nelle ballate medievali e nel patrimonio fiabesco di tutto il mondo.
SottoChiave andrà in scena sabato 16 Novembre a Cadriano di Granarolo di Bologna (per info e approfondimenti vi rimandiamo all’evento facebook); ci ospiterà Area Fuori TEMA, un’associazione culturale nata da poco, nel loro spazio polivalente dedicato alla musica, al teatro e all’arte.

Se dovessi descriverti?
Sono un’appassionata Narr-Attrice di fiabe e storie, con una formazione letteraria, pedagogica e teatrale.
Mi sono avvicinata al teatro ai tempi della scuola ed è stato subito amore.
Da lì non ho più smesso di alimentare la mia passione, ho continuato ad arricchire il mio bagaglio attraverso corsi, residenze (tra cui alcune sessioni di formazione dirette dal maestro russo Jurij Alschitz), workshop e laboratori che vanno dal canto alla danza; narrazioni ed esperienze di scena.
Negli ultimi anni ho seguito in particolare il lavoro di Nicoletta Giberti, Festival della fiaba, e Monica Morini, Teatro dell’Orsa (Bando giovani narratori 2017), due realtà alle quali mi sento legata e che continuo a seguire, partecipando attivamente.
Nel 2017 /18 ho ideato e organizzato presso la libreria Ubik di Modena una piccola rassegna La Scatola Magica: I lunedì con Calvino, narrazioni per tutte le età da Le fiabe italiane di Italo Calvino.
Sono inoltre la fedele lettrice (dal 2014) per il Gruppo di lettura della biblioteca comunale la Crocetta.
Nel 2019 ho dato il via al mio nuovo progetto Lunaria, un cantiere di storie e leggende che prenderanno vita nei boschi dell’Appennino modenese con Stray Dogs School scuola di sci, snowboard e attività di escursionismo.
Sono Guida Ambientale Escursionistica.

Stay stray!