Al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia (Mo), il 24 novembre va in scena lo spettacolo The Hiddens, produzione de La compagnia delle Lucciole, testo e regia Federica Cucco, con Paolo Bruini e Mariangela Diana. Organizzato dall’associazione Libera, l’evento è a libera offerta e l’incasso sarà devoluto dall’associazione alla lotta contro la mafia.

Photo credits: Alessia Cocconi

Le grandi dittature e i totalitarismi in Italia sono finiti. Un uomo e una donna qualunque hanno imparato a stare sempre dalla parte della maggioranza, la parte del vincitore. Quell’uomo e quella donna qualunque devono arrivare alla fine della settimana, ma c’è tanto da fare, tanto da dire e, sopratutto, tanto da odiare. Così è la vita nel loro piccolo mondo. Per mantenere l’ordine sociale, ogni giorno, c’è da mantenere vivo l’odio. Un certo odio. Una rabbia viscerale da esprimere, verso qualcosa, verso qualcuno. Poche indicazioni dettate dalla televisione o dalla radio e dal Lunedì al Sabato si odia. Perché così è stato detto. Così è stato stabilito.

Con queste parole, Federica Cucco ci da il benvenuto in questo suo lavoro. La realtà descritta sembra essere una versione distopica dell’oggi. Ma, come più avanti vedremo, purtroppo non è questo il caso. 

Photo credits: Alessia Cocconi

Lo spettacolo si apre in epoca di pace: una guerra qualsiasi è appena finita, una guerra per un motivo qualunque. La scena è spoglia e sul palco vi sono due persone senza nome: un uomo ed una donna. I due protagonisti vogliono la pace e sanno che, per mantenerla, devono rispettare le regole. Senza porsi delle domande. Occorre ubbidire e basta. Occorre odiare. Le giornate passano con i due personaggi perennemente incollati allo smartphone o alla radio e, attraverso di esso, leggono e ricevono notizie sull’attualità. Ma le informazioni sono reperite esclusivamente attraverso i social e quindi, per ovvie ragioni, distorte e piegate secondo i luoghi comuni in voga al momento. Luoghi comuni che, come siamo oramai abituati, sono per lo più ignoranza e odio. Una voce esterna scandisce il trascorrere delle loro giornate immobili. Lunedì. Martedì. Mercoledì. Giovedì. Venerdì. Sabato. Ad inizio di ogni giornata, viene loro affidato un qualcosa da odiare. Oggi sono gli uomini di colore, domani gli omosessuali. È comunque irrilevante. L’importante è odiare. L’uomo e la donna eseguono alla lettera gli ordini impartiti, correndo a cercare sui social l’elemento del giorno e commentando con frasi fastidiose che sentiamo di riconoscere. Domenica. Domenica no, non si odia. Domenica ci si deve riposare perché l’odio, si sa, richiede tanto sforzo. E bisogna mantenersi forti.

Photo credits: Alessia Cocconi

I due attori sono estremamente credibili ed il ritmo sulla scena è serrato, passando da momenti comici, nonostante quanto venga detto, a momenti tesi. Il testo di Federica Cucco è frutto di una minuziosa ricerca sui social: le battute dei protagonisti, compresi gli errori grammaticali, sono commenti autentici reperiti su facebook, twitter o instagram. L’intento del lavoro è non fermarsi e restare rivolti al mondo di oggi per continuare ad evolvere: la ricerca della Cucco si perpetua quotidianamente, continuando a modificare la drammaturgia al susseguirsi dei fatti di cronaca o di attualità. In questo modo, ad ogni replica, lo spettatore ascolterà frasi d’odio differenti. Come Cucco stessa dice:

The Hiddens è lo spettacolo che maggiormente rappresenta il nostro credere in un teatro che si fonda sull’ascolto. The Hiddens cambia ad ogni messa in scena, rendendo la vita non facile a drammaturga e attori che in poco tempo, attraverso giornali, articoli e i social più famosi, vanno a scovare le notizie che smuovono maggiormente una reazione, notizie di cronaca. È complesso perché è capitato di leggere una notizia due giorni prima di una replica e averla aggiunta così da dover cambiare il copione a due giorni dalla data prevista. Il testo è al servizio della quotidianità.

La scrittura di Federica Cucco è precisa, tagliente e sicura: sa condurre con mano decisa lo spettatore in questo distorto mondo dei luoghi comuni costringendolo in più di un occasione a riconoscere nelle parole dei protagonisti in scena un amico, un fratello, un vicino di casa, un collega. In qualche occasione, Federica Cucco costringe lo spettatore persino a vedere sé stesso in quanto detto. La bravura degli attori è tale da non risultare mai banale: seppur giovanissimi entrambi, sulla scena dimostrano una grande padronanza della tecnica e un’innata capacità di “trasmettere”, mantenendo ritmo in un testo che è una sfida attoriale non indifferente.

Photo credits: Alessia Cocconi

La poetica di La compagnia delle Lucciole è votata al mondo di oggi: come Federica Cucco stessa dice, la loro è

… una compagnia di teatro indipendente che si fa ispirare dal quotidiano, cercando sempre una contaminazione con l’esterno, che sia un nuovo modo di fare o un nuovo modo di scrivere teatro. L’importante è rinnovarsi restando sempre all’ascolto. Le lucciole non credono in un teatro sordo. Il teatro deve cambiare con il tempo che passa. In caso contrario, il risultato può essere sempre e solo quello che il teatro come spazio verrà sempre meno frequentato dalla gente comune e tornerà ad essere uno spazio dedicato agli addetti ai lavori.

“The Hiddens”, in conclusione, è un’importate testimonianza sul mondo di oggi che lo spettatore non deve perdere: con crudele realismo, viene mostrata la mancanza di empatia che purtroppo alberga nella maggior parte delle persone ed è archivio dell’ignoranza. Osservando tutto quello che sta accadendo, anche in fatti recentissimi come quanto accaduto a Liliana Segre, viene da domandarsi che aspetto assumerà il testo con passare degli anni. “Per come stanno andando le cose in Italia e nel mondo credo che diventerà un testo a più volumi”, afferma Federica Cucco.

Purtroppo ci rendiamo sempre più conto che il grottesco contenuto nel testo stia diventando una consuetudine giorno per giorno. Il testo continua a restare al servizio della società e di tutti. Per questo continueremo a portarlo in scena sperando di creare un cambiamento, un movimento nella coscienza di chi ci sta guardando.

 

Ricapitolando

Dove: Teatro Dadà, Piazza Curiel, 26 – Castelfranco E. (MO)
Quando: 24 novembre 2019, ore 21,00.
Info: compagniadellelucciole@outlook.it
Tel: 334 1067339